Sono un videomaker professionista e faccio volare videocamere e macchine fotografiche da molto tempo, da quando i droni non erano ancora nei pensieri delle persone e quando una ripresa aerea era ancora capace di stupire e lasciare sbalordito e perplesso lo spettatore.
Per questo motivo, si, mi ritengo un po’ un pioniere nel mondo dei droni e, pur non auto-dichiarandomi (come purtroppo oggi si usa spesso fare) il massimo esperto in materia, credo di avere qualcosa da insegnare, almeno a chi oggi non li conosce per nulla o quasi.
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Oggi l’avvento dei droni ha semplificato, reso migliore e più sicuro il lavoro di chi come me, anni fa, si è inventato metodi allora impensabili per realizzare riprese e foto aeree.
La diffusione di questo fantastico strumento, ha però anche aperto le porte a chiunque attività e, oltre ad una concorrenza spietata di basso livello e costo, sta causando lo screditamento dei “veri professionisti” e la diffusione barbara di quella che fino a non molti tempo fa era un’esclusiva spettacolare di pochi, pochissimi…
Quello che troppo spesso viene ignorato è che, nel nostro caso, il drone non è null’altro che un mezzo di trasporto per una videocamera o fotocamera e che, prima di farla volare, sarebbe il caso di conoscerla una po’. Oggi infatti purtroppo, non solo tra chi utilizza il drone a scopo ludico-ricreativo ma anche tra chi si vende sul mercato come professionista per la realizzazione di riprese aeree, un buon 90% non conosce nemmeno le basi della “fotografia”, materia di primaria importanza anche per la ripresa video.
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